BIGNAMI – VACCHI #ALLERTAMETEO 4 NOVEMBRE

Quanto avvenuto in queste ore a Imola e nell’imolese dimostra che purtroppo ancora una volta avevamo ragione nel denunciare lo stato di abbandono in cui i fiumi e gli alvei, e nel complesso del reticolo idrografico, parevano trovavarsi nonostante l’alluvione di maggio.
Invece di operare sfruttando i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre dove la scarsa piovosità avrebbe consentito di condurre interventi utili al dissesto degli alvei, alla pulizia degli argini, alla messa in sicurezza del reticolo, la Regione non ha forse perso tempo affidandosi a polemiche inutili?

E solo in questi giorni si sono avviati interventi finalizzati a pulire il Sillaro e il Santerno in un mese, quello di novembre, in cui tutti eravamo sorpresi per le anomale condizioni climatiche connotate da un caldo e da una assenza di piovosità che invece sono connaturati a questa stagione. Non a caso nell’incontro tenutosi tra i comitati e il Governo, in particolare col Viceministro Galeazzo Bignami, i cittadini hanno evidenziato la loro difficoltà e la loro contrarietà a dare corso ad interventi di ripristino delle proprie abitazioni in assenza di garanzie della messa in sicurezza degli alvei e dei corsi d’acqua.
Cosa che comporterebbe alla Regione, con un cronoprogramma che ancora non parrebbe non esser stato presentato.

Come noto, infatti, le somme urgenze erano finalizzate ad interventi mirati a risolvere ogni situazione di criticità e rottura causate dall’alluvione, mentre gli interventi organizzati di natura urgente e di messa in sicurezza del territorio conseguono alla presentazione di questo cronoprogramma che ancora non è stato stilato dalla Regione.
A questo punto sappiamo verosimilmente anche che in questi giorni si stava operando con interventi con cantieri, ma al di là del fatto che ci troviamo a novembre come detto, si rende necessaria anche una valutazione su che tipo di interventi vengano fatti. Oltre al quando, dove la Regione e gli altri enti territoriali parrebbero in ritardo, chiediamo anche cosa venga effettivamente fatto. Perché ancora una volta si sta affermando un teorisma ambientalista che mira a minimizzare gli interventi in una malintesa accezione di conservazione dell’ambiente che non realizza una effettiva messa in sicurezza del territorio, ma che, operando con interventi di scarso rilievo, di fatto espongono il territorio a situazioni quali quella che in questa ore stiamo vivendo.

E’ inutile che continuiamo a stanziare soldi come fatto dal Governo e dal commissario Figliuolo che ha rilasciato già due settimana fa l’ordinanza sulla sicurezza idraulica accompagnandolo con lo stanziamento di 236milioni di euro , se poi questi soldi non vengono impiegati o vengono impiegati verosimilmente in modo inopportuno da parte delle autorità territoriali competenti.

Avv. Nicolas Vacchi