FRATELLI D’ITALIA IMOLA: MOLTE SEGNALAZIONI CRITICHE DAI CITTADINI SUL CAU CENTRO DI ASSISTENZA URGENZA DI IMOLA

Ancora una volta l’Amministrazione comunale sembra fermarsi alle soluzioni più comode e immediate (per lei) a discapito della reale funzionalità dei servizi. Il CAU, inaugurato da pochi giorni, si è rivelato, in ragione delle segnalazioni pervenuteci da moltissimi cittadini, uno strumento immediatamente inadeguato per ubicazione (scarsità di parcheggi),
locali relativamente angusti (data la grande affluenza di persone), personale sotto dimensionato (dati i tempi di attesa).
Tale scelta risulta anche di difficile comprensione quando si pensa che i cittadini debbano fare una sorta di auto diagnosi e decidere se recarsi in via Caterina Sforza al CAU o piuttosto in via Montericco al Pronto soccorso dell'”Ospedale nuovo”, cosa che di fatto ha generato immancabili equivoci e molti utenti si sono sentiti dire che avevano sbagliato struttura.
Ancora una volta l’Amministrazione comunale non ha ascoltato i consiglieri di Fratelli d’Italia i quali in Consiglio comunale, tramite il loro capogruppo Nicolas Vacchi, avevano già a chiare lettere ampiamente posto tali temi sul tavolo della discussione e proposto l’ubicazione del CAU esattamente in prossimità del Pronto soccorso. Ancora una volta abbiamo la certezza che dal punto di vista politico l’Amministrazione comunale della città di Imola eserciti le proprie funzioni assembleari per un mero esercizio di facciata, tutto togliendo a un dialogo di costruttivo confronto che dovrebbe contraddistinguerne la democraticità oltre che l’intelligenza.
Possiamo affermare che l’Amministrazione comunale, oggi a metà mandato, non ha mai passato il benché minimo emendamento proposto dalle minoranze, mai mozione (seppur di buonsenso e suggerite dai cittadini) è stata accolta. Il teatrino della giunta Panieri continua dunque la sua sterile marcia a discapito dei cittadini stessi, ora anche prendendo politicamente alla leggera temi importanti come la salute degli stessi imolesi. Un centro assistenziale può presentare garanzie di funzionalità solo se agevole e tale per cui la prima diagnosi sia svolta dall’operatore sanitario e non apparentemente dall’utente stesso che si trova a decidere se doversi recare in una struttura piuttosto che l’altra.
Chiediamo che venga convocata una commissione urgente per fare chiarezza su quanto emerge dalle molte segnalazioni degli utenti.