L’esponente di FdI: “Fenomeno triste e sempre più marcato provocato dalle ideologie”

“I dati sui flussi di alunni previsti per le scuole di infanzia, primarie e secondarie di primo grado per i prossimi anni tracciano un quadro poco rassicurante”. È il commento del consigliere comunale Nicolas Vacchi (Fratelli d’Italia), secondo il quale il calo della natalità a Imola è un fenomeno “triste e sempre più marcato” nonché “frutto di precise scelte politiche, ideologiche e amministrative che non puntano a rimuovere gli ostacoli che maggiormente pesano sulla scelta di creare o meno una famiglia (fattori economici e fiscali, esigenze abitative, conciliazione vita-lavoro, welfare)”. In altre parole, dai dati forniti dal Municipio a un’interrogazione dello stesso consigliere comunale di opposizione sembrerebbe che Imola “non sia più una città per bambini. E se non si agisce subito – prosegue Vacchi – rischiamo che sarà presto una città senza bambini”.

Le proposte di Fratelli d’Italia? “Maggiori sostegni economici alle famiglie dal bilancio comunale, ridefinendo le risorse e tagliando inutili sprechi – afferma l’esponente di opposizione –. Favorire una sensibilizzazione sulla qualità dell’istruzione anche nelle frazioni, mettere a terra investimenti reali (e non solo promesse) in materia di edilizia scolastica, fra molti si veda il caso della nuova scuola Sesto Imolese sulla quale stiamo ancora aspettando dal sindaco Panieri un po’ di chiarezza, creazione di un tavolo misto per arrivare a un progetto a sostegno di politiche abitative nelle zone della città che si stanno spopolando”.

Il pensiero di Vacchi è chiaro: “Se non si agisce subito, calo della natalità, calo della popolazione scolastica, assenza di politiche abitative, carenza nell’edilizia scolastica, porteranno Imola a essere una città dormitorio – conclude il consigliere comunale di FdI –, senza bambini e subalterna ad altre realtà, ove le amministrazioni stanno tentando di dare risposte serie a questi problemi”.

12.01.2023