NICOLAS VACCHI (FDI): APERTURA CAMPAGNA ELETTORALE PD, PANIERI A CHE TITOLO È PRESENTE?

Ho appreso dai social network che sabato 27 agosto, non solo noi di Fratelli d’Italia apriremo la campagna elettorale organizzando un banchetto informativo in centro per rimanere all’umile ascolto dei cittadini, ma anche il PD tenta di fare lo stesso, nel Prato della Rocca di Caterina Sforza, luogo emblematico per un partito politico ormai al collasso che non può fare altro che arroccarsi dentro le mura di un castello per evitare lo scontento dei cittadini.

Niente di nuovo nella propaganda democratica, finché non leggo dal volantino le persone che sono presenti: Francesca Degli Esposti, segretaria del PD, Daniele Manca, candidato al Senato per la seconda volta, e -udite udite!- Marco Panieri che nel volantino elettorale viene qualificato esclusivamente col titolo istituzionale (e non politico!) di Sindaco della Città, insieme ai Sindaci del Nuovo Circondario Imolese.

A che titolo interviene Panieri?
Perché il partito democratico alle sue iniziative politiche per la campagna elettorale invita a intervenire il sindaco di Imola ed i sindaci del circondario imolese? Vorrei poi sapere quali sono i sindaci del Circondario imolese che si presenteranno. Vorrei chiedere loro se vorranno intervenire anche alle iniziative elettorali di Fratelli d’Italia oppure rimarranno “arroccati” insieme al PD dentro il maniero di Caterina Sforza. E soprattutto mi chiedo perché i civici non abbiano un guizzo di ribellione contro questo sistema di fare, che sembra piegare le istituzioni al servizio del partito.

Fra l’altro esiste un chiaro divieto per le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di comunicazione come disposto dall’art. 9, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28. Rammento che, dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla conclusione delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche (quindi anche ai Comuni) di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. Tanto premesso, richiamando anche consolidate circolari degli organi competenti, si precisa che l’espressione “pubbliche amministrazioni” deve essere intesa in senso istituzionale e non con riferimento ai singoli soggetti titolari di cariche pubbliche, i quali, se candidati, possono compiere attività di propaganda elettorale al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, sempre che, a tal fine, non vengano utilizzati mezzi, risorse, personale e strutture assegnati alle pubbliche amministrazioni per lo svolgimento delle loro competenze. In tale contesto sono certamente consentite le forme di pubblicizzazione necessarie per l’efficacia giuridica degli atti amministrativi. L’ampiezza dei concetti espressi dal legislatore nel citato articolo 9 sembra nascere dall’opportunità di fare affidamento soprattutto sui doveri di equilibrio e di correttezza degli amministratori, sia nella scelta dei contenuti che delle forme della comunicazione.

Certo, non c’è il patrocinio del comune di Imola sulla iniziativa, cosa che peraltro sarebbe illegale, ma leggere a caratteri cubitali che il Sindaco di tutti gli imolesi e i Sindaci di tutto il circondario si presenteranno alla kermesse del PD stride molto e travalica la misura di ogni rispetto istituzionale. Invece di spendere titoli delle istituzioni pubbliche, perché non spendono i loro eventuali incarichi di partito?

Lo ritengo un fatto grave e inopportuno.
La differenza fra incarico politico ed incarico istituzionale è sacra e inviolabile.
Mi spiego: se io sottoscritto agisco per rappresentare il comune di Imola mi firmo come Vicepresidente del consiglio comunale della città, ma se agisco per rappresentare il mio partito mi firmerò come coordinatore di Fratelli d’Italia per il circondario imolese o come dirigente provinciale.
C’è una bella differenza, poiché nel primo caso io rappresento tutti i cittadini parte di una comunità istituzionale, di destra e di sinistra, sia di coloro che mi abbiano votato o meno, mentre nel secondo caso io rappresento la dirigenza di un partito e quindi di una comunità politica che condivide uno stesso percorso di partito, e non certo la totalità dei consociati.

Panieri deve imparare che quando usa la fascia tricolore e si firma come “Sindaco di Imola” non è il presidente o il segretario generale del PD, ma è il sindaco, anche di Vacchi (che certamente non lo ha mai votato) ed è sindaco anche di quel gran numero di persone, quasi la metà della città, che non lo ha votato come Sindaco.

Mi chiedo poi se, invitandolo, verrá alle iniziative di Fratelli d’Italia a Imola durante questa campagna elettorale, e se faranno lo stesso gli altri nove sindaci del circondario, per alcuni dei quali apprendo solo oggi tutta questa “simpatia” per il PD.

Mi chiedo poi se non sia giusto che a difesa delle istituzioni io valuti eventualmente di presentare un esposto al Prefetto, che nella sua qualità di rappresentante territoriale del governo potrà indubbiamente valutare eventuali profilo di incompatibilità con le norme od anche solo una inopportunità politica, di questa iniziativa che stride sotto ogni punto di vista.

In campagna elettorale bisogna stare nel merito dei programmi e delle proposte, senza eventualmente piegare le istituzioni al servizio di questo o quel candidato. Bisogna ascoltare i cittadini non dentro le Rocche, ma in piazza, per strada, esattamente come faremo noi sabato mattina in centro alla apertura della campagna elettorale di Fratelli d’Italia.

Il 25 settembre abbiamo un’occasione unica per risollevare l’Italia ed evitare che la sinistra torni al governo dopo anni di disastri e restrizioni.
Noi siamo pronti a fare la nostra parte.

Dott. Nicolas Vacchi