NICOLAS VACCHI (FDI): VITTORIO SGARBI A IMOLA E NEI COMUNI DEL CIRCONDARIO CON FRATELLI D’ITALIA E IL CENTRODESTRA UNITO

Ciclone Sgarbi tra musei e centro
“Vento nuovo anche nei collegi rossi”
Il candidato del centrodestra al Senato: “La vittoria della Meloni è incontrastabile
Pure qui cambierà l’abitudine al voto. Imola ha una grande tradizione cristiana”

30/8/22
di Enrico Agnessi
Una visita al museo diocesano e un’altra a Palazzo Tozzoni. In mezzo, poco prima
dell’ora di pranzo, una passeggiata in centro storico. Vittorio Sgarbi, candidato del
centrodestra al collegio uninominale per il Senato, è tornato ieri a Imola
accompagnato da Marco Lisei e Nicolas Vacchi, capigruppo rispettivamente in
Regione e in Comune per Fratelli d’Italia.
“L’ultima volta che sono stato qui era il 7 marzo 2020 – ricorda Sgarbi seduto al
tavolino di un bar sotto la Galleria del centro cittadino –. Fui invitato per celebrare
l’attività del San Domenico dopo la morte del cavaliere Morini, due giorni prima che
chiudesse tutto. Ero quei con una bella ragazza di Reggio Emilia, che quella sera non
rimase a Imola perché sua mamma era preoccupata per il Covid e dovette
raggiungerla. E io rimasi da solo…”.
Ieri, smaltita quella delusione amorosa, e a ormai meno di un mese dalle elezioni
politiche, il nuovo blitz in città. “Volevo tornare a vedere il museo diocesano,
bellissimo e con stanze nuove – racconta Sgarbi reduce appunto da una visita negli
spazi espositivi in piazza Duomo –. E poi rivedere Palazzo Tozzoni, in cui trovai 40
anni fa alcuni dipinti del pittore Pietro Liberi. Per me Imola è un luogo in cui ci possono essere cose misteriose e nascoste, che vanno fatte conoscere. È una città
che ha una grande tradizione cristiana legata a San Cassiano…”.
E la politica? “In questo collegio che normalmente è ritenuto rosso, cosa che
contraddice appunto i suoi valori cristiani, ci sarà la vittoria incontrastabile della
Meloni – assicura Sgarbi –. Che significa oggi appartenere al Pd? È un Partito
disperso, non corrisponde più a nulla. C’è un’abitudine al voto contrastata da un
vento che in passato ha portato tanti voti di speranza ai Cinque stelle, e ora lì porterà
a Giorgia Meloni”.
Secondo il deputato uscente, infatti, la leader di Fratelli d’Italia è “una donna
intelligentissima e avendo la maggioranza – prosegue Sgarbi – farà un grande
governo tecnico scegliendo illustri ministri come Tremonti, Nordio e Pera. A me è
stato dato un collegio difficile, il premio naturale sarà farmi ministro dei Beni
culturali…”.
Ad ascoltare Sgarbi anche le consigliere comunali Maria Teresa Merli e Serena
Bugani, oltre al loro collega castellano Giovanni Bottiglieri e al già citato Vacchi, con
quest’ultimo che sintetizza così la giornata: “Come cittadino amante della tradizione
cristiana e dell’arte che permea la città, ho cercato di accompagnarlo in diversi fra i
più importanti luoghi della cultura. Come coordinatore di Fratelli d’Italia auguro al
più grande critico d’arte italiano nonché nostro caro amico di giocare la migliore
partita per il centrodestra unito”.