VACCHI VA DAL PREFETTO SULLA QUESTIONE DI FORMULA IMOLA

VACCHI VA DAL PREFETTO SULLA QUESTIONE DI FORMULA IMOLA

IL REGOLAMENTO DI FORMULA IMOLA POTENZIALMENTE LESIVO DEL DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI DEI CONSIGLIERI COMUNALI

Un regolamento, quello di Formula Imola, che lascia davvero senza parole soprattutto nella parte in cui, all’articolo 5, prevede sì la gratuità dell’accesso agli atti per i consiglieri “salvo espressa e motivata richiesta di rimborso delle mere spese sostenute da parte della Società”. Ma quindi chi paga? Il consigliere? Il comune? In ciascun caso non ci siamo per niente.
Forse ne parleranno alla Commissione Autodromo di sabato prossimo? Anche questa convocata sempre dopo che le decisioni sono già state prese? Precisando che ad essa non sarò presente per impegni precedentemente assunti rispetto alla convocazione della commissione, sempre al limite dei “tempi regolamentari”, occorre valutare che già da qualche tempo la Società Formula Imola sembra aver preso l’abitudine di far notare ai consiglieri il costo dell’accesso atti: nel rispondere a una mia richiesta di accesso agli atti di febbraio, per esempio, la Società scriveva che l’estrapolazione dei dati aveva comportato un aggravio economico per circa 300 euro.

In quell’occasione ho preso subito contatti con il Prefetto Ennio Mario Sodano che ho incontrato personalmente in udienza. A seguito di ciò ho deciso di enunciare un esposto formale, sul quale sono già partite le relative verifiche e sul quale mi arriverà una risposta scritta da Sodano nei prossimi giorni. Tale esposto è volto a richiamare la Società a un atteggiamento maggiormente collaborativo verso il Consiglio comunale.

Ma evidentemente questa idea di collaborazione non è propria della società Formula Imola che adesso, nero su bianco, mette in campo un articolo potenzialmente lesivo del diritto di accesso agli atti del consigliere comunale visto che la facoltà di motivare la richiesta di rimborso delle spese rimane in capo alla Società stessa. Non ci vuole certo un genio per capire che se a ogni accesso atti fossero richiesti 300 euro i consiglieri desisterebbero dall’esercitare il loro ruolo di controllo. E del resto bastava uno sguardo alla giurisprudenza in materia per capire che tale articolo può risultare assolutamente incoerente con il principio di gratuità dell’accesso agli atti da parte di consiglieri comunali.

La giurisprudenza è costante nell’affermare il principio della gratuità del diritto del consigliere di prendere visione o di estrarre copia di atti e documenti, in quanto l’esercizio del diritto in parola attiene alla funzione pubblica e non ad un interesse individuale e privato ed un eventuale anche solo paventato rimborso del costo di riproduzione potrebbe incidere negativamente sull’intendimento dei consiglieri di approfondire l’esame di questioni nell’interesse della collettività e nell’espletamento del mandato.

Chi pagherà questi possibili rimborsi alla Società Formula Imola in caso di richiesta di accesso? Da oggi in poi i consiglieri comunali devono essere tutti milionari per poter espletare liberamente il loro incarico?

Pertanto mi vedo costretto a risentire nuovamente la Prefettura oggi stesso, chiedendo un preciso parere integrativo sul regolamento adottato da Formula Imola che, a nostro avviso, non va nel senso di quella trasparenza che dovrebbe animare le attività non solo della pubblica amministrazione ma anche delle società a controllo pubblico quale Formula Imola.
L’assessora Guglielmi batta un colpo.

Cons. Nicolas Vacchi

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