VALORI CRISTIANI PER UN DIALOGO CULTURALE ONESTO. LE OSSERVAZIONI DI NICOLAS VACCHI (ISV) IN OCCASIONE DELLA MESSA DI SAN CASSIANO PATRONO DI IMOLA.

VALORI CRISTIANI PER UN DIALOGO CULTURALE ONESTO. LE OSSERVAZIONI DI NICOLAS VACCHI (ISV) IN OCCASIONE DELLA MESSA DI SAN CASSIANO PATRONO DI IMOLA.

Nella messa Pontificale per la festa patronale di San Cassiano ha presieduto Mons. Mario Toso ed ha concelebrato mons. Tommaso Ghirelli. Oltre alle istituzioni civili, religiose, militari, presenziava un gruppo di musulmani in segno di solidarietà e fratellanza verso la nostra comunità Cristiana Cattolica. Non è questo l’elemento su cui voglio concentrare la mie osservazioni, quanto più l’intervento del presule di Faenza durante l’omelia, che molto ho apprezzato.
Mons. Toso é esperto di dottrina sociale della Chiesa, esperto di pastorale sociale e del lavoro, avendo rivestito anche ruoli importanti a Roma e per la CEI, proprio per questa sua preparazione e competenza su temi politici e sociali.
Questa mattina i tre aspetti rilevanti che mons. Toso ha voluto segnalare alla presenza delle istituzioni pubbliche sono: anzitutto l’elaborazione di nuovi progetti sociali, in secondo luogo il contrasto alle chiusure per un dialogo culturale nuovo che passi dalle dimensioni anche formative ed educative, in ultima istanza la costruzione di nuove rappresentanze votate all’impegno della cosa pubblica ed ispirate alla dimensione cristiana.
A mio avviso, sono tre aspetti essenziali quello sociale, quello culturale – educativo e quello politico – istituzionale.
Sostengo anche che l’aiuto di uno stato che si professa “sociale” non deve avere carattere di esasperato assistenzialismo ma un fine di supporto materiale ma anzitutto educativo alla persona, educazione e formazione alla vita che viene anche da nuovi processi di consapevolezza e di dialogo anche culturale, tenendo ben presente che l’integrazione non deve essere la negazione delle nostre radici culturali, il dialogo non deve essere a senso unico (tapparci la bocca ed ascoltare colui che appartiene a un’altra cultura) ma biunivoco (dall’ascolto al confronto dialogico). Infine, la Chiesa attraverso i suoi pastori ancora una volta ci fa presente come la politica abbia bisogno di cristiani impegnati alla stregua di coloro che ci hanno preceduto nel secolo scorso, come personalità politiche forti ed integre, perché anzitutto integre e salde erano le loro convinzioni, i loro principi e le loro radici.
Un gruppo sociale (città, regione, nazione) che nega le proprie radici culturali è destinata al declino anzitutto culturale ma di conseguenza anche economico, sociale e politico.
Per garantire un buon governo della cosa pubblica a ogni livello, bisogna difendere i propri valori, per difendere dei valori è necessario avercene.
NICOLAS VACCHI
CONSIGLIERE COMUNALE DELLA CITTÀ DI IMOLA
PRESIDENTE GRUPPO CONSILIARE ISV

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