NICOLAS VACCHI E BRIGIDA MIRANDA DEPOSITANO UN ESPOSTO SU AREA BLU: PARTECIPATE NEL MIRINO.

NICOLAS VACCHI E BRIGIDA MIRANDA DEPOSITANO UN ESPOSTO SU AREA BLU: PARTECIPATE NEL MIRINO.

Improntare​ la gestione delle società partecipate imolesi a criteri di trasparenza, economicità ed efficienza. Questo l’obiettivo alla base dell’esposto firmato dai consiglieri Nicolas Vacchi e Brigida Miranda, rispettivamente Presidente di Insieme Si Vince in Consiglio a Imola e Capogruppo al circondario di La Tua Castel Guelfo, presentato alla Procura Regionale della Corte dei Conti e all’ANAC.

L’esposto ha ad oggetto la modalità di selezione del personale all’interno della società Area Blu S.p.a., società in house partecipata per il 70% dal Comune di Imola, per l’8% dal CON.AMI, per il 2% da Nuovo circondario Imolese ed altre quote divise tra altri enti pubblici.

In particolare, il documento si sofferma sull’incarico di direttore generale di Area Blu ricoperto dal 2002 da Vanni Bertozzi. A tal proposito si evidenzia che la designazione di Bertozzi è avvenuta senza selezione pubblica, e in potenziale contrasto con l’attuale normativa che prevede il possesso della Laurea al fine di ricoprire un incarico dirigenziale nella P.A. (da CV si evince che Bertozzi ha la licenzia di scuola Media).

“Il nostro esposto -dicono i consiglieri di opposizione- parte da alcune sentenze importanti come quella del 25 novembre 2013 n. 26283 C.Cass. Sez. U., ripresa poi nel 2015 dal Consiglio di Stato con altra pronuncia, che chiarisce che le società in house sono assimilabili alle pubbliche amministrazioni, costituendo articolazioni sostanziali delle stesse. Pertanto, chiediamo alle autorità competenti di esprimersi sull’applicazione delle norme valide per la P.A. anche alle società in house.

Altro aspetto critico appare il cumulo di incarichi per Vanni Bertozzi, puntualmente segnalato nell’atto ispettivo: attualmente dirigente di Heracomm srl (come si evince da curriculum), procuratore speciale di Benicomuni srl, nonché presidente e direttore di Area Blu spa.”

“Tra l’altro, a nostra specifica interrogazione presentata sia al Circondario che al Comune di Imola – sottolineano i consiglieri – sia Manca che Raffini evidenziano che nel 2002 non fu indetta alcuna selezione pubblica in quanto, al tempo, non vi era alcuna indicazione normativa al riguardo. La risposta però non specifica per quale motivo, con l’adeguamento della normativa, non si sia provveduto a indire selezione pubblica. La risposta infatti contiene solo un generico riferimento al fatto che nel 2013 ‘la designazione a presidente della società (carica che Bertozzi unisce a quella di direttore) fu decisa a seguito di avviso pubblico’. Una risposta alquanto vaga a nostro avviso che non chiarisce, sotto il profilo normativo, per quale motivo un incarico dirigenziale – ben diverso da quello di presidente che è incarico politico e fiduciario – sia stato conferito senza le consuete procedure previste per la PA. Si ricorda inoltre che lo statuto di Area Blu prevede che il cda ha facoltà di nominare e revocare il direttore generale, e qui potrebbe sorgere anche un potenziale conflitto di interessi per Bertozzi”.

Infine, viene richiamato nell’esposto la vicenda della designazione per la nomina a presidente di Area Blu spa con atto del sindaco n.36410: alla scadenza del 27 luglio 2013 pervenivano 12 dichiarazioni di disponibilità ma 11 risultavano non accoglibili, risultando dunque Bertozzi unica persona idonea a ricoprire l’incarico. Un fatto singolare che i consiglieri non hanno mancato di evidenziare nel loro atto.

“Resto allibito davanti all’ostinazione del sindaco Manca – affonda aspramente Vacchi – di continuare a nominare i soliti noti ai vertici delle partecipate. Sia chiaro che la nostra non è una battaglia contro le persone ma contro il sistema da esse rappresentato, un sistema che a Imola rischia di rendere le partecipate come enti pressoché intoccabili e non pienamente rispondenti a criteri di amministrazione trasparente, economicità ed efficienza, criteri ai quali ci si deve adeguare. Dall’anno del suo secondo insediamento, nel 2013, Manca avrebbe dovuto mettere seriamente mano alla gestione delle partecipate, che noi non condanniamo in toto: chiediamo solo che la gestione stessa sia pienamente conforme alla normativa nazionale che, almeno dal 2012, ha cominciato ad essere sempre più stringente. Non sono bastate le bacchettate del TAR che ci ha visto vincenti contro Formula Imola, quando venne negato a Insieme Si Vince l’accesso agli atti?”.

“Non nascondiamo che la pronuncia ANAC, a seguito esposto di Bignami, – conclude Miranda – su Lorenzi è stata una iniezione di fiducia che ha stimolato la nostra azione in tal senso. Ci auguriamo che anche stavolta ci sia una pronuncia che vada nel senso della trasparenza e che questi atti vadano a costituire una casistica importante anche per il futuro non solo dei nostri territori ma di tutti i Comuni italiani”.

CONS. NICOLAS VACCHI

PRESIDENTE GRUPPO CONSILIARE “INSIEME SI VINCE”

CONS. BRIGIDA MIRANDA

CAPOGRUPPO CIRCONDARIO “LA TUA CASTEL GUELFO”

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